L’elemento che ci ha guidato nello sviluppo del progetto è stato la volontà di creare ampi spazi interni luminosi in stretto rapporto con i cortili e il costruito esistente, in cui le funzioni museali fossero in contatto diretto con quelle che in una concezione contemporanea di museo devono necessariamente essere considerate centrali (la caffetteria, il bookshop, spazi accoglienza e relax…).
I cortili e il corridoio centrale di distribuzione sono quindi diventati elementi centrali del progetto, concepiti come grandi spazi aperti al pubblico (non solo del museo) e poli funzionali a completamento delle attività della struttura.
Galleria
Accessi e funzioni
Il progetto prevede il mantenimento dei tre accessi esistenti su Via Giolitti.
L’ingresso del museo continua a essere quello dal portone centrale, da questo punto i corridoi immediatamente visibili nella loro totalità distribuiscono i visitatori verso i due grandi poli dello spazio accoglienza, quello legato al relax e allo svago che ospita la caffetteria (a sinistra lato Via S.Massimo) e quello legato alla visita e alla cultura ove si trovano il bookshop e la biglietteria (a destra lato Via Accademia). Al fondo dei corridoi, ben visibili, varchi/tunnel segnalano gli ingressi alle esposizioni delle maniche laterali. Questi accessi dotati di montascale elettrici potranno diventare gli ingressi privilegiati alle collezioni museali.
I cortili sono entrambi organizzati con un sistema di terrazzamenti costituiti da una struttura leggera rivestita con dogato in legno con trattamento antiscivolo che riveste e integra le strutture tecniche attualmente presenti. Il sistema di “shed” esistente viene integrato e ne viene mantenuta la sua funzionalità mediante il tamponamento con un grigliato metallico/ligneo.
La presenza di gradonate con un rapporto alzata/pedata molto comodo e la presenza di rampe di collegamento rendono i cortili completamente accessibili a tutti i visitatori.
Cortile Eventi – Caffetteria
Lungo via San Massimo è concepito come spazio dedicato a ospitare eventi d’intrattenimento di varia natura (concerti, spettacoli teatrali, proiezioni, lecture…).
Al suo interno è collocato un padiglione vetrato che ospita la zona somministrazione della caffetteria a diretto contatto il dehor coperto esterno e con i terrazzamenti aperti realizzati nel cortile.
Il cortile ospita inoltre un palco posto ad una quota più alta rispetto agli altri terrazzamenti e uno spazio regia collocato all’interno dell’area circolare definita dalle scale di sicurezza preesistenti.
In linea con l’attuale uso già consolidato, anche qui potranno essere ospitati eventi di varia natura.
Visibilità Esterna
Esternamente una serie di elementi dal sapore pop/ironico segnano l’edificio, nel rispetto della cornice storica, evidenziando l’ingresso principale (attualmente poco visibile dalla via Giolitti) e le finestre su piazza, come in un’installazione in bilico tra scienza e spettacolarizzazione dei contenuti del museo.
Le finestre del primo piano, quelle su piazzale Valdo Fusi e su via Giolitti, sono evidenziate da tamponamenti che completano la comunicazione: teche che contengono oggetti e animali della collezione (un po’ come se l’esposizione si estendesse anche fuori, sfondando i confini fisici dell’edificio per arrivare ai passanti in strada) e pannellature destinate a grafiche, testi o immagini in rilievo,
incuriosiscono e catturano l’attenzione, evidenziando la presenza, ora mimetica, del Museo.
Un sistema di illuminazione mediante faretti led con fascio controllato installati sui davanzali esterni delle finestre ne illumina i varchi rendendoli visibili anche di notte.
Comunicazione interna
All’interno la segnaletica identificativa è appesa, come le insegne dei caffè, dei negozi, dei locali, sotto i portici di Torino, ben visibile ed estremamente caratterizzata, ricrea una passeggiata interna all’edificio che collega i giardini tematici e le sale espositive, la caffetteria e il bookshop.
Gli elementi grafici individuati vengono poi declinati per la segnaletica direzionale, i pannelli di comunicazione ed informazione fino ad arrivare alla caratterizzazione di alcuni elementi tencnici quali i supporti per la segnalazione antincendio e le vie di fuga.
Typography e Visual Identity
Un abaco fonts essenziale in equilibrio tra classico e contemporaneo fa da ponte ideale tra la storicità dell’edificio e delle collezioni e lo slancio moderno delle esposizioni recenti.
Il colore istituzionale scelto è il verde, quello più comune in natura, un colore vivo, vibrante, utilizzato per fondi e superfici, accostato a un giallo brillante per testi, grafiche e linee, che garantisce un’ottima leggibilità e un contrasto che da’ brillantezza ai pannelli.
Pattern tematici composti da figure iconiche che rappresentano le cinque collezioni del museo (paleotologia/fossili, zoologia/scheletri, entomologia/farfalle, botanica/foglie, mineralogia/rocce) completano la grafica dandogli personalità e arricchendo i fondi per i pannelli di comunicazione, flyer pubblicitari, manifesti promozionali distribuiti in città.